11.03.2025

Grande successo per il convegno su 'Intelligenza artificiale: prospettive e rischi'

‘Intelligenza artificiale: prospettive e rischi’: questo il tema di grande attualità del convegno promosso da Banca di Imola Spa e Gruppo La Cassa di Ravenna alla Sala Grande del Museo Diocesano di Imola, al Palazzo Vescovile.

Il convegno è stato aperto dal Presidente di Banca di Imola Spa Giovanni Tamburini ed ha visto poi gli interventi del Presidente del Gabinetto Scientifico-letterario Vieusseux di Firenze Riccardo Nencini, del professor Pierluigi Barrotta, docente ordinario di Filosofia della Scienza all’Università di Pisa e dell’Amministratore Delegato e Direttore Generale del CSE Consorzio Servizi Bancari Vittorio Lombardi. Le conclusioni sono state del Presidente del Gruppo Bancario La Cassa di Ravenna, che include oltre a Banca di Imola anche il Banco di Lucca e del Tirreno, Antonio Patuelli.

Il Presidente Tamburini ha ricordato come ‘l’intelligenza artificiale e la tecnologia digitale facciano ormai parte della nostra vita quotidiana’, sottolineando però ‘come Banca di Imola e in generale il Gruppo La Cassa di Ravenna abbiano da tempo fatto una scelta in controtendenza, investendo contemporaneamente sia sull’innovazione tecnologica e l’ho banking ma anche sulle filiali, sui rapporti personali e la presenza sul territorio’. Dopo l’approfondito intervento del professor Barrotta, che ha ricostruito con una vera e propria lectio magistralis la nascita, lo sviluppo e soprattutto il funzionamento dell’AI, spiegando in particolare ‘in quale modo l’intelligenza artificiale può essere definita intelligente’ ed il ‘delicato rapporto tra intelligenza artificiale e democrazia’, il  Presidente Nencini ha delineato in modo efficacissimo la portata della ‘quarta rivoluzione industriale legata all’intelligenza artificiale, dopo quelle dell’energia meccanica, dell’elettrificazione e dell’automazione’. Ha detto Nencini: ‘Questa è l’alba di una trasformazione antropologica che potrà costruire relazioni dirette dell’AI con la coscienza umana e c’è il sospetto, come sostenuto dal fisico Giuseppe Tratteur, che questa intelligenza cominci essa stessa a capire’. E’ poi intervenuto l’Ad del CSE Vittorio Lombardi ha ricordato ‘come gli investimenti previsti dal CSE per il 2025-2027 siano indirizzati alla centralità del cliente, all’esperienza d’uso, alla multicanalità, alla sicurezza ed alla riduzione dei costi, ma soprattutto all’efficientamento dei processi operativi e gestionali per i quali l’AI avrà un ruolo sempre più rilevante’.

L’intervento conclusivo di Antonio Patuelli ha strappato poi alla gremitissima sala del Museo Arcivescovile un lunghissimo applauso per la profondità e la forza dei temi trattati. ‘Sono convinto che l’Intelligenza artificiale abbia potenzialità straordinarie _ ha esordito _ innanzi tutto nel campo della medicina, dove sarà più facile studiare e combattere malattie oggi letali. Ma sono sinceramente impaurito dai monopoli tecnologici cui l’AI spiana le sue porte se non sapremo regolarla. Ho letto Montesquieu e La Democrazia in America di Toqueville: ebbene oggi la sfida è tra Toqueville e le cosiddette Big Tech. Tra la democrazia ed i monopoli. La storia di Internet parte da lontano: negli anni ’70 un libro di Jean-Jacques Servan-Schreiber anticipava che il silicio, portando alla nascita dei computer, avrebbe cambiato la società. Io quel libro l’ho letto. Poi internet è nata come strumento per le comunicazioni militari, è poi stata civilizzata, ma nel rapidissimo processo di diffusione nella società civile, la regolamentazione dei suoi processi è straordinariamente in ritardo. Ricordo quanto successo con le tv negli anni ’80: al caos di emittenti nazionali e locali venne messo progressivamente ordine e oggi abbiamo un sistema funzionale e rispettoso dei diritti. Internet invece è un mondo ancora in gran parte sommerso: la punta dell’iceberg sono le libertà di conoscenza e fruizione di contenuti, ma l’immenso sommerso è un luogo di violenze e di pericoli, fino al cosiddetto dark web che, incontrollato, ospita ogni forma di abuso, anche la più terribile’.

Patuelli ha poi affrontato in questo contesto il ruolo delle banche: ‘Come banca noi tuteliamo i diritti di ciascuno e i dati di ciascuno sono sacri, nei dati ci sono la nostra autobiografia e le nostre scelte. Non ci sono terze parti per noi: il conto corrente è un rapporto univoco tra banca e cliente, e chi lavora in banca deve essere il custode dei dati e deve tutelare la segretezza. Questo è il nostro obbligo forte nei confronti di tutti. Ma di fronte alle grandi sfide di oggi, dal silicio che diede il la ai primi computer, attraverso la vicenda della regolamentazione televisiva e fino alle sfide di oggi, occorre la consapevolezza che le banche non svolgono un compito di sicurezza istituzionale e non possono fare tutto, per cui la sfida della regolamentazione e della tutela dei diritti deve essere un impegno forte e collettivo per non cedere alla tirannia dei monopoli ed alla conseguente perdita di libertà’.

La splendida sala del Museo Arcivescovile, concessa dal Direttore del Museo Marco Violi, era gremitissima di pubblico, con molte persone in piedi, e le due ore di relazioni sono state seguite con grandissimo interesse. Erano presenti tra gli altri la Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Mirella Falconi Mazzotti, il Presidente del Banco di Lucca e del Tirreno Sergio Ceccuzzi, il Direttore Generale della Cassa di Ravenna Nicola Sbrizzi, i Vice Direttori Generali Alessandro Spadoni e Miriam Lazzari, il Direttore Generale di Banca di Imola Sebastiano Masetti, il Vice Direttore Generale Tommaso Vegetti ed il Segretario generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Ravenna Giancarlo Bagnariol.

Imola e Ravenna, 11 marzo 2025

 

 

Da sinistra PierluigiBarrotta, Riccardo Nencini, Giovanni Tamburini, Antonio Patuelli e Vittorio Lombardi.

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