17.10.2022

ARTICOLO DEL PRESIDENTE GIOVANNI TAMBURINI

Da un po’ di tempo si sono accesi i riflettori sulla questione della chiusura degli sportelli bancari e sulle conseguenze che questo fenomeno ha sulle comunità più piccole, sia in termini di disagio che di accesso limitato ai servizi connessi.

Credo valga la pena, prima di fare alcune valutazioni, ricostruire rapidamente l’evoluzione che ha avuto in Italia il numero degli sportelli bancari.

Come ha ricordato il Presidente dell’ABI Antonio Patuelli in un recente articolo su Milano Finanza, a fine 1989, poco prima della decisione del Comitato Interministeriale per il Credito e il Risparmio, nel marzo 1990, di liberalizzare l’apertura degli sportelli bancari, fino ad allora rigorosamente regolamentata dalla Banca d’Italia attraverso i cosiddetti “piani sportello”, gli sportelli bancari erano 15.665. La liberalizzazione favori’ ovviamente le nuove aperture e dieci anni dopo, a fine 1999, il numero degli sportelli bancari era salito a 27.158, per raggiungere il massimo storico a fine 2008, con 34.139 sportelli.

Da allora, complici le diverse crisi economiche e finanziarie che si sono succedute, che inevitabilmente hanno coinvolto anche le banche, il numero degli sportelli si è progressivamente ridotto, fino ad arrivare, a fine dicembre 2021, a 21.650.

Nonostante questo calo molto significativo, tuttora in corso, il numero degli sportelli operativi è oggi ancora ben superiore a quello pre liberalizzazione (+38,2%).

Le cause di questo trend sono molteplici, tutte molto correlate allo stato di salute dell’economia dei diversi territori.

Le banche, infatti, come recita il Testo Unico Bancario varato nel 1993, sono imprese, tutte in concorrenza fra loro. Negli ultimi 30 anni in Italia abbiamo assistito a un grande numero di aggregazioni bancarie, più che negli altri grandi paesi europei, con il risultato che oggi vi hanno sede solo un centinaio di gruppi bancari e banche indipendenti, per una popolazione di 60 milioni di persone. Queste aggregazioni hanno portato con sè inevitabili sovrapposizioni di sportelli con le conseguenti chiusure.

Un altro ruolo significativo lo sta avendo lo straordinario sviluppo di nuove tecnologie, che progressivamente portano molti clienti a privilegiare l’home banking per lo svolgimento dei servizi bancari tradizionali.

In questo quadro, cresce il ruolo delle cosiddette banche del territorio, fra le quali Banca di Imola si inserisce a pieno titolo.

Per noi lo sportello non è solo lo spazio fisico per svolgere i tradizionali servizi bancari, ma è un punto di riferimento fondamentale nel rapporto sempre più stretto con la nostra clientela, la quale, oltre ad avere la possibilità di scegliere le modalità che ritiene più comode per ricevere i servizi bancari - sportello o home banking - trova nello sportello collaborazione e consulenza professionale da parte dei nostri collaboratori.

Per noi lo sportello è più un investimento, che un centro di costo da razionalizzare.

Lo testimonia la presenza capillare di Banca di Imola nei comuni e nelle frazioni del Nuovo Circondario Imolese, con i 10 sportelli nel Comune di Imola, 2 ciascuno nei Comuni di Castel San Pietro, Castel Guelfo e Mordano, oltre a quelli di Casalfiumanese e Toscanella, cui si aggiunge l’ATM di Dozza.

La stessa filosofia guida la presenza della Banca di Imola in altri 11 Comuni della Città Metropolitana di Bologna, 5 Comuni in provincia di Ravenna, oltre allo sportello di Firenzuola (FI) e i 2 di Cento (FE), uno dei quali aperto appena un anno fa.

Le sinergie con la Capogruppo La Cassa di Ravenna, che 25 anni fa decise di investire nell’acquisizione della Banca Cooperativa di Imola, trasformata in Banca di Imola SPA, e che nel Nuovo Circondario Imolese gestisce lo sportello di Medicina ed è presente nella Città di Bologna con 7 sportelli, consentono una copertura completa del nostro territorio, dove l’impegno strategico è quello di essere sempre più vicino ai nostri clienti, continuando ad offrire loro il riferimento fisico dello sportello, insieme a moderni ed efficaci servizi via web.

Giovanni Tamburini

Presidente Banca di Imola Spa

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